sabato 11 febbraio 2012

Faletti

Eccomi qua con la consueta rubrica di letteratura senza pretese...

Come già detto ho iniziato il libro di Riotta "Le cose che ho imparato", si discosta molto da quelli che normalmente compro trattandosi di un saggio, o un romanzo autobiografico, non saprei come definirlo. 
La cosa che più mi affascina è la quantità di riferimenti storici e gli accenni alla letteratura che danno delle dritte nelle situazioni di vita quotidiana. 
Leggere di come di Renzo Tramaglino vinca la paura, quando, solo e in fuga da Milano, non si perde d'animo ma continua ad andare avanti, di Sisifo costretto a spingere un masso su una salita per poi vederlo cadere sul versante opposto reo di aver vinto gli dei in astuzia, delle lezioni di coraggio di Ginzburg e Levi, è quanto mai istruttivo ed appagante.

Ho poi iniziato e concluso nell'arco del sabato pomeriggio il nuovo romanzo di Faletti "Tre atti e due tempi".
A differenza dei precedenti non si parla di omicidi o soprannaturale ma è la storia del rapporto complicato tra padre e figlio. La narrazione è veloce e scorrevole, la trama piacevole e alquanto di attualità e come sempre Giorgio mantiene le aspettative.
Prossimo libro da iniziare è una raccolta di racconti d'ambito calcistico scelti da Nick Hornby "Il mio anno preferito", pur non essendo grande appassionato di calcio, ho già avuto modo di conoscere come scrive di football in "Febbre a 90°" e prevedo ci sarà da ridere.

A presto readers!

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