domenica 20 marzo 2016

Gita milanese

Qualche mese fa ho iniziato a pensare ad una vacanza low cost in zona, e così mi è venuto in mente che Milano si prestava a questa idea. Pure avendoci vissuto un anno ed essendoci stato come studente per parecchi altri, non l'ho mai vista come turista.

Cazzeggiando su facebook ho visto che il L@aboratorio "Per aspera ad astra” organizzava una visita guidata del Cimitero Monumentale e ho subito preso la palla al balzo.

Bellissima esperienza, sia le organizzatrici che si sono dimostrate cortesissime, sia la guida molto preparata e piacevole nella descrizione della storia e dell’architettura del museo a cielo aperto.









Imponente il Famedio con all'interno la tomba del Manzoni, il primo milanese famoso sepolto qui, e la cupola cerulea. Sulle pareti si possono vedere le targhe commemorative di altri personaggi illustri quali Cesare Beccaria, Garibaldi, Verdi.







Appena dietro al famedio, meno appariscente ma altrettanto suggestivo c'è il Monumento ai caduti milanesi nei campi di concentramento durante il nazismo. La struttura è un cubo di metallo e marmo di Candoglia con delle gavette con all'interno, se non ricordo male, il terreno del campo di Mauthausen.


Poco lontano c'è un'imponente struttura in pietra, il Mausoleo Palanti, del quale devo dire ho capito solo che fu usato come rifugio anti bombardamento durante la guerra essendo maestoso e perciò molto solido, all'interno è sepolto di padre di Einstein.



Passeggiando per le tombe la guida ci ha mostrato i monumenti di Butti, il primo, dedicato a Isabella Casati, rappresenta il corpo della donna disteso alle cui spalle è rappresentato il sogno con raffigurati degli angeli. Poco lontano c'è un'altra scultura dell'artista con doppia fase, la prima, in bronzo che riproduce due buoi e due contadini nell’atto di arare, alle cui spalle si trova la seconda, un'enorme statua scolpita nella roccia che rappresenta la natura, si tratta dell'edicola Besenzanica.
Ho imparato che con il termine edicola si intende un altare non consacrato.



Un'altra tomba molto interessante è quella fatta per il figlio di Arturo Toscanini, Giorgio, morto in tenera età. Il monumento è in marmo bianco con rappresentazioni stilizzate sulle quattro facce, dalla nascita alla dipartita.


Non lontano c’è una tomba molto particolare con all'esterno una struttura moderna al cui centro è posto un altare risalente al 300 d.C.

Proseguendo il giro si arriva alla struttura centrale del Cimitero, l’Ossario, con la tipica doppia colorazione.


Appena dietro all’Ossario c’è l’Edicola Bernocchi, una colonna piuttosto alta, che si assottiglia salendo, sulle cui facce sono rappresentate le varie stazioni della passione di Cristo. Si tratta di vere e proprie statue e non bassorilievi, come si può vedere entrando dalla piccola apertura davanti.




Alla fine del viale si arriva al forno crematorio, oggi non più utilizzato, al cui interno, dopo alcune sale con varie lapidi, si trova l’iscrizione a mio avviso piuttosto ironica per il luogo “pulvis es et in pulverem reverteris”.




Tornando verso l’uscita ci siamo fermati a vedere alcune tombe degne di nota che citerò in rigoroso ordine sparso.
La prima è di un giovane militare, morto in un incidente di volo, sulla cui lapide sono riportate le parole di D’Annunzio “Non cola ma vola / Non cade ma s’alza” con alle spalle la statua di un ragazzo in posa plastica che regge un’elica. Cercando in rete ho trovato il nome, Fabè.


Poi l’Edicola Ravera, che rappresenta una donna con in braccio il figlio, entrambi morti durante l’attentato al re Vittorio Emanuele III.

Più avanti si trova l’Edicola Campari, si quello dell’aperitivo. Imponente, rappresenta l’ultima cena, dove si può vedere Giuda, l’unico a non mostrare le mani al di sopra del tavolo.



Una tomba che mi è particolarmente piaciuta è quella con la statua di Gesù che caccia i mercanti dal tempio, in marmo di Carrara. La guida ha spiegato che la particolarità di questa struttura è la profondità che lo scultore è riuscito a dare nonostante fosse molto poco lo spazio.


A proposito di spazio, i monumenti del cimitero possono avere una dimensione massima di 7 x 7 metri.

Cosa che è rispettata al centimetro per l’Edicola Falck, l’ennesima imponente struttura trovata tra i viali. È un obelisco di 12 metri costruito dalla famiglia di industriali milanesi.



Quasi all’uscita la guida ci ha mostrato l’Edicola Carlo Erba, sì, proprio quello dei farmaci accanto alla quale c’è l’Edicola Bocconi, entrambe altre quasi 20 metri. Vi evito le foto perché in controluce sono venute pessime.

La gita si è conclusa nelle cripte con le tombe di Maciachini, il progettista del cimitero scelto per la bellezza dell’opera ma soprattutto perché era la più economica, e quelle dei nomi che hanno fatto grande Milano tra i quali Candido Cannavò, Enzo Jannacci, Franca Rame e Alda Merini.

Prima di uscite siamo andati in una sala alla sinistra dell’ingresso dove sono conservati due carri funebri storici.


Non contenti, prima di tornare sul lago, abbiamo fatto un passeggiata per la China Town milanese e abbiamo fotografato l’Arco della Pace in tutto il suo splendore.




Esperienza che consigli caldamente e che rifarei ancora.

Ora rifletto su altre mete milanesi.

A presto
Mus





lunedì 7 marzo 2016

Decennale

Oggi, 07/03/2016, sono dieci anni esatti dal giorno che mi sono laureato.

Mi ricordo praticamente tutto, l'arrivo in ritardo causa traffico mai visto, il cambio d'abito nei bagni, la discussione preparata per durare 12 minuti fatta in apnea in appena 9, le domande fatte dalla commissione, abbastanza inaspettatamente, che hanno causato le cascate del Niagara lungo la mia schiena, fortunatamente celate dalla giacca scura. 

Il tutto ne è valso la pena, di lì a poco ci sarebbe stato il momento più emozionante della giornata e forse della mia intera esistenza, la proclamazione. Nel sentire il presidente di commissione nominarmi dottore ho sentito le gambe tremare per la prima volta in vita mia.

Quella che è seguita è stata invece una delle situazioni più esilaranti ed assurde cui ho preso parte.
Il Dottor Morte, come da tradizione, ha estratto la macchinetta per tagliare i capelli e ha iniziato a rasarmi con una bella cresta, a farmi le sopracciglia a righe e a tingermi di rosso! 
Il ritorno a casa con la gente che mi guardava stranita è stato entusiasmante.

Questo giorno è stato il degno coronamento di un quinquennio (+2) vissuto divertendomi e conoscendo persone meravigliose, con le quali ho condiviso lezioni, laboratori, esami, ma soprattutto pranzi, partite a scopa e a briscola in 5.
Se non li avessi conosciute probabilmente quel (+2) non ci sarebbe stato, ma avrei perso tanti amici, tante risate e alcuni dei miglior anni della mia vita.

Che dire?
Grazie di cuore a tutti voi!


Marco Dottor Mus