venerdì 9 maggio 2014

Diario di viaggio: Giappone 2014

Quest’anno sono finalmente riuscito a realizzare un sogno che avevo da qualche tempo, visitare il paese del Sol Levante. Venerdì 18 aprile sono partito alla volta di Tokyo in compagnia dei miei tre storici compagni di viaggio.

Il tour è stato così pianificato: 5 giorni a Tokyo, quindi un giorno all’onsen di Takaragawa (le terme locali), un giorno a Matsumoto, 4 giorni a Kyoto, che sono serviti da base anche per le gite in giornata a Nara e Kanazawa, un giorno ad Hiroshima e finale di due giorni a Osaka.

L’aver girato così tante città ci ha permesso di vedere diverse realtà del paese, dalla futuristica Tokyo, con il suo ordine estremo nonostante i 13 milioni di abitanti, alla chiassosa, luminosa e confusionaria Osaka.

Tra le cose che mi hanno maggiormente colpito ci sono sicuramente:

La popolazione, che trasmette serenità, vera o finta che sia, ogni persona con cui abbiamo parlato ci ha regalato un sorriso. C’è poi l’estrema educazione, basti dire che i controllori dei treni, nel passare da una carrozza all’altra, prima di uscire, fanno l’inchino. E la puntualità, l’ordine e la pulizia, vedere la metropolitana con le righe che indicano dove fare la fila, le banchine della stazione con segnato il numero della carrozza che lì si fermerà, i treni che arrivano al capolinea e una squadra di operatori che sale pulendo con aspirapolvere e stracci tutti i vagoni, cose che inspiegabilmente non riusciamo a fare in Italia, pur avendo le stesse risorse…forse sono quelle umane che scarseggiano.

Passando a cose più frivole ma altrettanto degne di nota abbiamo i famosi gabinetti con l’asse riscaldato e la pulsantiera per il bidet, sia per lui che per lei e i modelli più avanzati hanno anche il tasto che fa partire la musica o il suono di acqua corrente per coprire i rumori!

Argomento cibo. I ristoranti hanno in vetrina le riproduzioni delle portate, per aiutare i clienti a capire cosa si cucina all’interno. Inoltre, tolti i piatti tipici, con pesce strepitoso e carne altrettanto ottima, hanno delle chicche come i ghiaccioli al moscato o alla pasta al sugo, i gelati alla patata viola o al sesamo, le patatine alla carbonara, l’acqua alla mela, all’arancia, all’uva…le crepes con dentro la qualunque, dal gelato, alla torta! Hanno poi questa strana abitudine di considerare il fagiolo come un dolce...e poi la presentazione, tipo la patata a spirale, il riso a forma di diga, il cornetto gelato che non è gelato…

Oltre a ciò ci sono altre mille sfaccettature di cui vi parlerò nei prossimi post più dettagliatamente.

Insomma, si tratta di una realtà agli antipodi dalla nostra ma affascinate e da vivere. Toccherà tornare per capirla ancora meglio.

Ci si sente molto presto!
Mus
















































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